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Link building, una guida pratica e senza bugie

La link building è una delle attività più importanti per un consulente SEO. In poche parole, Google valuta positivamente i link presenti sugli altri siti che puntano al nostro sito.

Quando un altro sito web linka una delle nostre pagine, è come se ci stesse dando un “voto positivo“. Tutti i principali motori di ricerca usano i link come fattore di ranking.

“Fattore di ranking” significa che i link sono una delle tante cose che vengono considerate per il posizionamento di un sito. Non è l’unico, ovviamente, per cui bisogna inserire questa attività nel quadro più ampio delle tecniche di ottimizzazione.

Oggi voglio spiegarti come, quando e perché la link building può essere utile al posizionamento del tuo sito sui motori di ricerca.

Come fare link building (e come non farla)

Tanto per cominciare, sappi che questo è un argomento molto controverso.

Dal momento in cui i link sono un segnale di autorevolezza, Google chiede a tutti i webmaster di essere seri e trasparenti. Soprattutto, chiede loro di non comprare o vendere link in cambio di denaro o altri benefici.

Purtroppo, in realtà, il 99% della link building là fuori avviene proprio attraverso link comprati. Ti basta cercare “link building” su Facebook per trovare un sacco di piattaforme dove vengono trattati come merce di scambio.

Facciamo finta di nulla, almeno per ora. Andiamo alle vere radici di questa attività.

Intanto, cosa significa che un altro sito web deve linkare il nostro? Questa prima domanda ha una risposta molto semplice.

Supponiamo che tu abbia un’azienda di giardinaggio. Una rivista che si occupa di piante e giardini ha notato il tuo lavoro egregio, ti intervista e poi pubblica l’articolo sul suo sito web.

All’interno dell’articolo, le persone possono cliccare da qualche parte (un bottone, un’immagine ma quasi sempre sono delle parole) e tramite un link, venire portate sul tuo sito.

Le regole generali sono queste:

  • Più il sito che inserisce un link verso il tuo è autorevole, visitato e più riceve link da altri siti a sua volta, maggiore sarà l’impatto sul tuo posizionamento;
  • Più link riesci a ricevere in modo naturale e da siti affidabili, meglio è;
  • Un link da una grande testata giornalistica nazionale può valere migliaia di volte più di quello di un piccolo blog con poche visite.

Pubblicare dei contenuti fantastici è il modo migliore per esporsi naturalmente a dei link provenienti da altri siti. Spesso, però, non basta. Nel prossimo paragrafo parliamo di come puoi attivamente cercare link, senza infrangere le regole.

link building cos'è
La link building è una delle attività di SEO off-page più ricche di sfaccettature.

Come puoi fare per acquisire link?

Questa è un pochino la domanda da un milione di dollari della SEO. Non c’è un solo modo: nell’esempio di prima abbiamo visto il caso in cui un giornale decida di contattarti, ma è molto raro che succeda.

La realtà è che bisogna essere creativi e procacciare link attivamente.

Un modo abbastanza semplice può essere quello di fare inserire un link sul sito dei tuoi fornitori o dei rivenditori dei tuoi prodotti. Magari hanno già un’area del loro sito in cui elencano i loro partner, oppure puoi scrivere un guest post per loro.

I guest post sono l’anima della link building.

In poche parole, tu vai a creare un contenuto di valore e di spessore che possa essere utile ad un certo sito web. Contatti i proprietari di quel sito e offri loro di pubblicare il contenuto, facendoti linkare come autore del testo.

In altri casi puoi puntare sul territorio in cui operi. Magari la tua azienda fa beneficenza o promuove delle attività su base locale e un giornalista del posto può essere interessato a parlarne sul quotidiano della zona.

Uno degli aspetti critici del creare contenuti è trovare buone immagini e video, oppure costruire infografiche per spiegare un certo argomento. Potresti offrire delle immagini o dei video al proprietario di un certo contenuto, facendoti linkare come titolare del copyright su quel materiale.

Tutto questo è perfettamente legittimo.

Allo stesso tempo, però, esistono i link builder di professione. Sono persone che creano siti con il solo intento di usarli per vendere guest post e per la verità, questa pratica è davvero comune.

Persino i grandi quotidiani nazionali vendono guest post, spesso senza nemmeno controllare le informazioni al loro interno. Questa pratica non è lecita secondo le linee guida di Google, ma è talmente diffusa che l’incoerenza tra linee guida e realtà fa per lo meno riflettere.

Tutti i link possono influire sul posizionamento?

Devi sapere che, in realtà, ci sono tipi diversi di link. Qui entriamo nel mondo dei metadati. I metadati sono parte del codice di una pagina che possono essere letti dal motore di ricerca, ma non dall’utente che guarda il contenuto. Non vengono stampati sulla pagina, solo inseriti nel codice.

Usando questi metadati possiamo associare al nostro link il “rel=nofollow“. Si tratta di un attributo che dice a Google di non considerare quel link come un voto positivo, ma soltanto come del testo qualsiasi.

Questo tipo di link non ci aiuta a posizionare meglio il nostro sito web.

Alle volte i link possono persino essere dannosi.

Se veniamo linkati da siti stranieri, poco affidabili, magari hackerati o legati a nicchie “strane” (gioco d’azzardo, adult, ecc.), questi link possono incidere sul nostro posizionamento. Dopo gli aggiornamenti Panda e Penguin, in realtà, Google è diventato piuttosto bravo a riconoscerli da solo e a non considerarli.

In passato questi link venivano addirittura usati come strumento per penalizzare il sito dei concorrenti, cosa che oggi fortunatamente ha un’efficacia prossima allo zero.

Per sicurezza, comunque, se ricevi questo tipo di link faresti bene a dire a Google di non considerarlo. Lo puoi fare attraverso il “disavow“, una funzionalità che trovi direttamente all’interno di Search Console.

disavow link search console
Caricando un file .txt che all’interno contiene i domini dei siti su cui vogliamo applicare il disavow, possiamo facilmente dire a Google di non considerare un link

Riuscire ad ottenere link di qualità e “dofollow”, cioè considerati dall’algoritmo come un fattore positivo, è senz’altro una delle attività più complesse della SEO. Una buona dose di creatività e impegno, però, possono portare a grandi risultati.

Come sempre, però, la SEO ha i suoi tempi. Prima di vedere i risultati di un backlink ci vogliono diverse settimane; non esiste una stima ufficiale del tempo necessario, ma tra le 10 e le 30 settimane è una buona approssimazione.

| Redazione

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